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Premessa.

I nazisti usano il termine “Arianizzare” l’economia come uno slogan ideologico di tipo razziale. In realtà il senso del termine si riferisce alla volontà degli stessi di spogliare gli ebrei dal lavoro, dalla proprietà ed eliminarli dall’economia.
Mentre il termine “Ent­ju­dun­g” “Degiudificare” ha il suono negativo e non offre spazio per associazioni positive, “Arianizzare” non solo suggerisce la creazione di nuovi valori, ma riflette anche l’intera visione ideologica del mondo dei nazionalsocialisti. In un senso più ampio, il termine include anche il significato di eliminazione degli ebrei dai settori scientifici e culturali della Germania.

È significativo sottolineare che “Arianizzare” l’economia non è solo un atto amministrativo compiuto dagli organi burocratici. È piuttosto un processo complesso, continuo e pubblico, in cui un’ampia parte della popolazione tedesca partecipa, in maniera diretta o indiretta, traendone beneficio. 

arianizzare l'economia
Anche nella cittadina di Lörrach l’asta della proprietà privata degli ebrei attira molte persone. Diritti di immagine: Stadtarchiv Lörrach

Le azioni condotte sotto il termine vuoto “Arianizzare” rappresentano, nella loro complessità, l’intera privazione dei diritti degli ebrei, dal diritto di voto fino allo sterminio finale. Si parte dall’espulsione dalla vita lavorativa, all’eliminazione degli ebrei dalla libera economia e si prosegue attraverso l’acquisizione delle loro aziende e del loro patrimonio immobiliare. Dal 1938, le misure legali portano gradualmente alla confisca delle attività finanziarie ebraiche, dei crediti pensionistici e assicurativi, degli effetti personali e della casa. 
Il saccheggio sistematico dei beni degli ebrei sarà onnipresente e brutale in tutti i territori d’Europa occupati dalle truppe naziste, fino ad arrivare all’ultimo atto del processo di “Arianizzazione”, quello avvenuto nei campi di sterminio: i corpi profanati degli ebrei assassinati saranno “la materia prima”, da cui ricavare denti d’oro, capelli e sapone.

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“Rosenthal adesso è ariano!” Pubblicità nel ‘Westdeutscher Beobachter’ del 30 ottobre 1938 “Centro di documentazione NS della città di Colonia”

La strisciante eliminazione degli ebrei (1933-1937)

Il preludio ufficiale ad “Arianizzare” l’economia è il boicottaggio proclamato a livello nazionale dal NSDAP il 1 aprile 1933. I nazisti sono organizzati in un  “Comitato Centrale contro le atrocità ebraiche e per la propaganda del boicottaggio” presieduto da  Julius Streicher. I vari apparati del partito provano per la prima volta gli strumenti della repressione sulle attività economiche ebraiche e contro gli uomini d’affari ebrei. Usano la diffamazione pubblica e i picchetti davanti a negozi, studi medici, farmacie e studi legali. I membri delle SS e delle SA in particolare, usano la violenza contro gli ebrei.
Il sistematico boicottaggio delle imprese mira a far perdere la clientela. Il boicottaggio dei fornitori impedisce alle aziende di ottenere materie prime per realizzare i prodotti. La riduzione o il blocco della valuta estera impedisce gli approvvigionamenti all’estero.

La partita è molto delicata: da un lato i nazisti vogliono costringere gli imprenditori ebrei a svendere, dall’altro però non possono strangolare completamente le aziende. Se si dovessero verificare fallimenti a catena il danno per l’economia tedesca sarebbe incalcolabile.
A risolvere la complicazione entrano in azione le banche tedesche, che fungono da intermediari tra gli acquirenti e i venditori. Le banche però, già nel 1938, si accorgono di un problema: ci sono molte aziende ebraiche da arianizzare ma mancano tedeschi in grado di acquistarle. In più alcune imprese ebraiche, le più robuste economicamente, resistono alle pressioni.
A questo punto occorre abbassare il prezzo delle aziende ebraiche per permettere ai tedeschi anche meno abbienti di rilevarle. Per farlo servono strumenti giuridici che obblighino gli ebrei alla vendita delle loro attività economiche a prezzi di favore.

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Annuncio dell ‘”arianizzazione” dell’attività di Photo Brenner, apparso sul “Westdeutscher Beobachter” il 4 luglio 1933 “Centro di documentazione NS della città di Colonia”

“Arianizzare” l’economia è sistematico (1938-1945)

Dopo avere stabilizzato definitivamente l’economia e avere ottenuto il riconoscimento dalla politica estera del regime nazista, il governo avvia l’eliminazione legale degli ebrei dall’economia. Hermann Göring dichiara in una riunione segreta nell’ottobre 1938: “Gli ebrei devono ora uscire dall’economia”. Conoscendo la corruzione dei membri del NSDAP a livello locale, Göring chiede che i beni degli ebrei siano posti sotto controllo. Nell’aprile 1938 ordina una loro registrazione precisa, in modo che lo Stato possa incorporare sistematicamente i beni ebraici.

Il 12 novembre 1938 il governo tedesco emana il Decreto per l’Eliminazione degli Ebrei dall’Economia. Agli ebrei è proibito possedere negozi al dettaglio, agenzie di commercio e altre attività economiche. A tutti i negozi gestiti da ebrei viene ordinato di chiudere entro il 31 dicembre. Naturalmente non viene concesso ai commercianti di vendere liberamente il proprio magazzino: sarà lo Stato a fissare i prezzi di vendita.

Il colpo di grazia arriva il 3 dicembre 1938, il governo tedesco emana il Decreto sull’Utilizzo delle Proprietà degli Ebrei. Da questo momento è obbligatoria l”Arianizzazione” delle ditte possedute da cittadini Ebrei. Le autorità tedesche inoltre obbligano gli Ebrei a vendere a cittadini non ebrei i propri beni immobili, i titoli di borsa e le proprie attività commerciali, di solito a prezzi molto inferiori a quelli di mercato.

Tuttavia, ciò non è ancora sufficiente. Nonostante i prezzi di vendita delle loro proprietà siano in qualche modo irrisori, per la mentalità contorta nazista gli ebrei hanno ancora “guadagnato” qualcosa. Posseggono ancora un “patrimonio”. Il prossimo passo del governo nazionalsocialista si concentrerà su queste ultime risorse.

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