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L’avvio dell’operazione Aktion Reinhardt

In questo articolo parleremo dell’operazione Aktion Reinhardt.
Dopo la conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, l’obbiettivo principale di Berlino è annientare il cuore dell’ebraismo europeo, anche se questa decisione è stata già presa prima dell’Operazione Barbarossa.
Così, in parallelo ai massacri perpetrati dalle Einsatzgruppen in Unione Sovietica, dovrà avere luogo l’operazione di liquidazione dei ghetti e l’eliminazione fisica e sistematica degli ebrei di Polonia.  

Questa operazione sarà denominata in codice Aktion Reinhardt, in omaggio a Reinhard Heydrich che il 27 maggio 1942 è stato ucciso da un commando della resistenza cecoslovacca.
Tra l’ottobre ed il novembre 1941 Heinrich Himmler ha incaricato il comandante della polizia di Lublino Odilo Globocnik ed il suo collaboratore Hans Höfle di redigere un piano per lo sterminio di tutti gli ebrei del Governatorato Generale. Si tratta di una operazione di proporzioni gigantesche, perché bisogna eliminare 2.284.000 persone.

Per portare a termine questa missione di morte, il piano di Globocnik deve prevedere la costruzione e la messa in funzione dei campi di sterminio, il coordinamento dei trasporti di ebrei dai cinque distretti del Governatorato, l’esecuzione dello sterminio, la confisca e la ridistribuzione agli enti tedeschi interessati dei beni degli ebrei assassinati.

Aktion Reinhardt
La mappa della liquidazione dei ghetti tra il 1942 e il 1944 – Fonte “La Shoah in 100 mappe” – LEG Edizioni s.r.l. – www.leg.it

I campi di sterminio

Belzec è una piccola città a sudovest di Lublino ed è la sede del primo campo di sterminio. Belzec ha infatti tutti i requisiti necessari. Si tratta di un villaggio isolato, lungo una ferrovia ma, soprattutto lontano da grandi centri ed occhi indiscreti. Il campo è costruito tra l’ottobre 1941 e febbraio 1942.
Il secondo campo prescelto è Sobibor nei pressi di Lublino. I lavori per la sua costruzione sono svolti in tempo record in soli due mesi, da marzo ad aprile 1942.
Il terzo campo della Aktion Reinhardt è situato a Treblinka a nordest di Varsavia. Nel luglio 1942 anche questo campo è operativo e sarà l’anticamera dell’inferno per la maggior parte degli ebrei polacchi.

Tutti e tre i campi, se paragonati a quello di Auschwitz, sono molto piccoli. Sono larghi e lunghi soltanto qualche centinaia di metri. Sono più o meno di forma rettangolare e tutti dotati fin da subito di camere a gas. La struttura semplice dei campi è dovuta al fatto che Belzec, Sobibor e Treblinka sono pensati e progettati con il solo scopo: l’annientamento di esseri umani.
In questi campi non avverranno selezioni, ma soltanto la morte immediata. Non è previsto, infatti, nessun utilizzo degli ebrei come manodopera da sfruttare.
Ideatore dei campi e sovraintendente alla loro costruzione è il capitano delle SS Richard Thomalla.

Arrivano gli uomini della Aktion T4

A dirigere i campi sono chiamati degli specialisti del massacro. Si tratta degli uomini della Aktion T4. Sono gli aguzzini che hanno condotto l’operazione di eutanasia in Germania.
Questi uomini hanno sterminato più di 70.000 tedeschi gravemente malati, disabili mentali e/o fisici compresi i bambini.
A causa delle proteste che l’operazione Aktion T4 ha suscitato nell’opinione pubblica, Hitler ne ha ordinato ufficialmente la sospensione, anche se in realtà essa proseguirà fino alla fine della guerra.
Gli uomini che hanno partecipato alla Aktion T4 hanno maturato significative competenze nell’uso dei camion a gas e di camere a gas mascherate da docce. I metodi di sterminio adottati durante l’Aktion T4 sono quindi applicati in tutti e tre i campi della Aktion Reinhard.

Il gruppo di “specialisti” è composto da 435 uomini, comandati da Christian Wirth che stabilisce il quartier generale della Aktion Reinhardt a Lublino. Wirth non adotterà l’utilizzo dell’acido cianidrico, il cosiddetto Zyklon B che sarà invece utilizzato nelle camere a gas di Auschwitz. Preferisce utilizzare grandi motori di camion o di carro armato i cui scarichi sono convogliati all’interno delle camere a gas.

L’organizzazione dei campi prevede un personale di circa 20-30 specialisti delle SS e di 90-120 uomini della polizia ausiliaria collaborazionista, reclutati principalmente tra gli uomini di origine ucraina, estone e lettone. Questi uomini sono chiamati “Trawniki” perché vengono istruiti ed addestrati in una apposita scuola che è stata creata nel campo di concentramento di Trawniki a sud est di Lublino.
Per compiere le operazioni di estrazione dei cadaveri dalle camere a gas e di occultamento tramite sepoltura o incenerimento, i tedeschi si servono invece di un centinaio di prigionieri ebrei organizzati nei cosiddetti “Sonderkommando”. Questi uomini, a loro volta, sono sterminati dopo qualche settimana o mese di lavoro, per non lasciare vivo nessun testimone.

Himmler è impaziente

Alla metà del luglio 1942 Himmler è in visita presso il quartier generale dell’Aktion Reinhard a Lublino. Qui emana l’ordine di concludere entro il 31 dicembre 1942 l’operazione Aktion Reinhardt, di lasciare in vita soltanto gli ebrei utili allo sforzo bellico e di concentrarli nei campi di lavoro a Varsavia, Cracovia, Czestochowa, Radom e Lublino. L’ordine tuttavia non viene eseguito nei tempi voluti da Himmler, a causa dell’opposizione dei molti interessati allo sfruttamento del lavoro ebreo.

Verso la fine del 1942, quando le deportazioni dal Governatorato Generale sono quasi terminate, si decide di ampliare gli obiettivi della Aktion Reinhardt. In conseguenza di ciò i 210.000 ebrei che vivono intorno a Bialystok sono sterminati in parte nei tre campi e in parte ad Auschwitz.
Sempre verso la fine del 1943 sono trasportati a Sobibor gli ebrei provenienti dalla Slovacchia, dalla Boemia, dalla Francia, dall’Olanda, da Vilna e Minsk. A Treblinka verranno sterminati nello stesso periodo diversi trasporti provenienti dalla Grecia.
Il 15 dicembre 1943 Wirth scrive un rapporto a Berlino nel quale evidenzia il ricavato economico dello sterminio. In totale sono stati sequestrati 178 milioni di Reichsmarks tra valuta, oro, gioielli.
Se attualizzassimo la cifra ai giorni nostri la cifra si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di euro.

Aktion Reinhardt
La mappa dei centri sterminio – Fonte “La Shoah in 100 mappe” – LEG Edizioni s.r.l. – www.leg.it

La chiusura dei campi e dell’Aktion Reinhardt

I tre campi sono chiusi nell’ottobre 1943. Nel 1944 Wirth e la maggior parte degli uomini che hanno partecipato all’Aktion Reinhardt sono nel frattempo, per ragioni ignote, trasferiti a Trieste.
Stabilire quante persone siano state assassinate durante l’Aktion Reinhardt è tuttora difficile da capire. Secondo alcune stime degli storici a Treblinka sarebbero morte tra le 750.000 e le 975.000 persone, a Sobibor circa 200.000 e a Belzec 550.000.


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