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I rapporti delle Einsatzgruppen

Quando gli americani occupano la sede della Gestapo a Berlino trovano i rapporti attività Einsatzgruppen e le prove dello sterminio degli ebrei.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale si celebra il processo di Norimberga e tra gli imputati troviamo anche i comandanti degli Einsatzgruppen. Durante lo svolgimento delle udienze si stabilisce che le vittime delle operazioni di sterminio siano verosimilmente di 1.500.000 di persone.
Le prove di questo crimine orrendo sono confutate dai rapporti inviati dai comandanti degli Einsatzgruppen all’RSHA a Berlino.

Quando le forze di occupazione americane occupano il quartier generale della Gestapo a Berlino trovano due tipi di rapporti: “Rapporti sull’attività e la situazione” inviati mensilmente e i “Rapporti sulla situazione operativa”.
I primi sono rapporti che descrivono l’attività di tutti e quattro gli Einsatzgruppen, i secondi sono inviati da ogni singola unità e descrivono nel dettaglio ogni attività: il numero delle persone uccise, il luogo delle esecuzioni, oltre ad altre informazioni sui beni requisiti e la situazione generale del territorio nel quale operano.

Oggi l’Archivio di Stato di Coblenz in Germania conserva quasi 200 rapporti. Il loro contenuto è agghiacciante. Le migliaia di vittime sono elencate con un tono di totale indifferenza e in modo impersonale, sono sostanzialmente “Stücke” pezzi.

Ulteriori prove dell’attività criminale degli Einsatzgruppen sono fornite dalle testimonianze al processo dei 23 comandanti chiamati in giudizio. Di questi 14 saranno condannati a morte.

La testimonianza di  Otto Ohlendorf comandante dell’Einsatzgruppe D

Tra le testimonianze più sconvolgenti c’è senz’altro quella di Otto Olhendorf che riconosce come autentici i rapporti attività Einsatzgruppen.
Durante il suo interrogatorio, il 21 luglio 1947 dichiara:

Ho letto la maggior parte dei rapporti e li ho trasmessi al dr. Knoblach, Ispettore della Polizia Criminale, che li compilava personalmente. La compilazione veniva pubblicata giornalmente con il titolo “Rapporti sulla situazione operativa – Unione Sovietica”. Questi rapporti erano manoscritti ed io li correggevo. Dopodiché venivano ricopiati e distribuiti. Gli originali venivano mandati all’Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (RSHA), la maggior parte erano firmati dal comandante dell’Einsatzgruppe o dal suo vice. In virtù del mio ruolo di vice capo e più tardi di capo del subdipartimento IV-A-1, mi considero testimone competente, in grado di confermare che i “Rapporti sulla situazione operativa – Unione Sovietica” , pubblicati dal capo della polizia di sicurezza e dal servizio di sicurezza marcati con la sigla IV-A-1 sono copiati in modo integrale dagli originali che pervenivano al mio sub-dipartimento per radio o per lettera”.

Le vittime principali degli Einsatzgruppen, secondo i “rapporti attività Einsatzgruppen”, sono gli ebrei.
Durante il processo alla domanda sul perché venissero fucilati anche i bambini, gli anziani e le donne Olhendorf risponde:

“Io credo che sia molto semplice da spiegare se si parte dal fatto che l’ordine ricevuto non solo mirava a raggiungere un livello di sicurezza momentaneo per la Germania, ma anche una condizione di sicurezza permanente. Per questo motivo i bambini, che come tutti i bambini crescendo sarebbero divenuti adulti, avrebbero sicuramente costituito, in quanto figli delle vittime, un pericolo non meno grande quanto quello rappresentato dai loro genitori”

rapporti attività einsatzgruppen
Otto Ohlendorf, testimonia al processo di Norimberga, verrà giudicato colpevole e condannato a morte.

L’ordine di Himmler

Otto Ohlendorf poi riferisce gli ordini espliciti impartiti, senza alcuna ambiguità, da Heinrich Himmler nel suo discorso a Posen il 6 ottobre 1943 davanti agli ufficiali delle SS:

“Veniamo alla domanda: cosa dobbiamo fare con le donne e i bambini? Ho deciso anche qui di trovare una soluzione chiara. Non ho presupposto di avere il diritto di sterminare gli uomini – in altre parole di ucciderli o farli uccidere – per poi avere dei vendicatori, personificati in bambini che diventano adulti, per i nostri figli e nipoti. La difficoltà deve essere risolta facendo in modo che questa razza sparisca dalla faccia della terra”

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La prima pagina del rapporto “Jager”, dove sono conteggiate le azioni dell’unità Einsatzkommando 3. Il rapporto tiene un conto quasi giornaliero degli omicidi di 137.346 persone.

Il “Rapporto Jaeger” comandante Einsatzgruppen

Probabilmente il più famoso rapporto informativo sulle attività degli Einsatzgruppen è il cosiddetto “Rapporto Jaeger”.
Questo rapporto, scritto da Karl Jaeger, descrive dettagliatamente l’omicidio di 137.346 persone quasi tutte ebree, compiuto dagli Einsatzkommando 8 e 3 dipendenti dall’Einsatzgruppe A, tra le città di Vilna e Kovno (Kaunas) dal 4 luglio al 25 novembre 1941.
Naturalmente l’Einsatzkommando 8 e 3 non si limitano all’uccisione degli ebrei, ma anche al sequestro dei loro beni il cui valore ammonta a 2.511.226 rubli.

Alla fine delle sei pagine di rapporto Jaeger scrive trionfalmente:

“Oggi posso confermare che il nostro obiettivo di risolvere il problema ebraico in Lituania è stato raggiunto dall’Einsatzkommando 3. In Lituania non ci sono più ebrei fatta eccezione per quelli addetti a qualche lavoro e le loro famiglie”

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