Tempo di lettura stimato: 6 minuti
La necessità di definire gli ebrei tedeschi.
Nel corso dell’annuale raduno del partito, tenuto a Norimberga nel settembre del 1935, Adolf Hitler annuncia le cosiddette Leggi di Norimberga, si tratta di due provvedimenti legislativi atti a separare definitivamente gli ebrei dal resto dei cittadini tedeschi: Legge sulla cittadinanza tedesca e Legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco del 15 settembre 1935.
I Nazisti stanno cercando a lungo una definizione legale che identifichi gli Ebrei non sulla base della loro fede religiosa, ma su quella del razzismo antisemita. Riconoscere a vista gli Ebrei, in Germania, non è semplice. Molti di loro hanno abbandonato pratiche e apparenze tradizionali, integrandosi nel resto della società; altri invece non praticano più il Giudaismo e hanno persino iniziato a celebrare le feste cristiane, soprattutto il Natale, insieme ai loro vicini non Ebrei. Molti altri hanno sposato Cristiani o si sono convertiti al Cristianesimo.
Legge per la “Cittadinanza del Reich”.
Secondo la Legge per la cittadinanza del Reich e dei molti decreti che chiariranno come applicarla, soltanto i “Tedeschi o i loro consanguinei” possono essere considerati cittadini della Germania. La legge stabilisce chi è da considerare cittadino Tedesco e chi no, così come chi è Ebreo e chi non lo è. I Nazisti rifiutano l’idea tradizionale secondo cui gli Ebrei sono membri di una comunità religiosa o culturale, e sostengono invece che siano una razza specifica, definibile in base alla nascita e al sangue.
Nonostante le continue rivendicazioni dell’ideologia Nazista, non ci sono basi scientificamente valide per definire gli Ebrei una razza. Per questo motivo, i legislatori Nazisti si servono della genealogia per definire cosa sia una razza.
Secondo la legge, sono considerati Ebrei coloro che hanno tre o più nonni nati nella comunità religiosa ebraica. I nonni nati in una comunità religiosa ebraica sono considerati “di razza” ebraica e il loro status “razziale” viene trasferito a figli e nipoti. Secondo la legge, gli Ebrei tedeschi non vengono più considerati cittadini protetti dal Reich, ma “sudditi dello Stato”.
In Germania, questa definizione legale di Ebreo si applica a decine di migliaia di persone che non si considerano Ebrei o che non hanno legami né religiosi né culturali con la comunità ebraica. Per esempio, secondo quella definizione sono Ebrei sia coloro che si sono convertiti dal Giudaismo al Cristianesimo, sia coloro i cui genitori o nonni si sono convertiti al Cristianesimo. La legge li priverà della cittadinanza tedesca nonché dei loro diritti fondamentali.
La questione dei “Mischlinge”.
A rendere ancor più complicate le cose, ci sono coloro che hanno soltanto uno o due nonni nati nella comunità religiosa ebraica. A che razza appartengono questi individui? Come collocarli nella società tedesca?
Tocca al Segretario della Cancelleria del Reich Hans Lammers creare un’apposita commissione, della quale faranno parte il Segretario di Stato Wilhelm Stuckart ed il suo esperto per i problemi ebraici Bernhard Losener che oggi possiamo considerare i padri del Primo Decreto supplementare alla legge sulla cittadinanza tedesca del 14 novembre 1935.
I due uomini del Ministero degli Interni risolvono così anche lo spinoso problema dei “mezzi-ebrei” e con il regolamento definiscono due categorie di “mezzi ebrei” i non ariani “Mischlinge” di primo e di secondo grado.
I non ariani sono sottoposti a tutte le restrizioni comuni, mentre gli “Ebrei puri” sono destinati al processo di distruzione.
Legge per la “Protezione del Sangue e dell’onore tedesco”.
La seconda Legge di Norimberga, la Legge per la protezione del sangue e dell’onore tedesco., proibisce il matrimonio tra Ebrei e Tedeschi non Ebrei e criminalizza i rapporti extraconiugali tra di loro, definendoli “contaminazioni razziali” “Rassenschande“.
La legge inoltre proibisce agli Ebrei di impiegare come domestiche donne di sangue tedesco di età inferiore ai 45 anni, ritenendo che gli uomini Ebrei avrebbero costretto queste donne a commettere tali “contaminazioni razziali”. Migliaia di persone sono condannate o semplicemente spariscono nei campi di concentramento accusate di “contaminazione razziale”.
L’importanza delle Leggi di Norimberga.
Le Leggi di Norimberga ribaltano il processo di emancipazione con il quale la Germania aveva reso gli Ebrei membri a pieno titolo della società e cittadini del paese con eguali diritti. Le leggi gettavano le basi delle future misure antisemite distinguendo, dal punto di vista giuridico, i Tedeschi dagli Ebrei. Per la prima volta nella storia, gli Ebrei devono affrontare una persecuzione non per ciò in cui credono, ma piuttosto per le loro origini o quelle dei loro genitori. Nessuna professione di fede, nessuna azione e nessuna dichiarazione può convertire un Ebreo in un Tedesco nella Germania nazista. Molti Tedeschi che non hanno mai praticato il Giudaismo, o che non lo avevano praticato per anni, si trovano stretti nella morsa del terrore Nazista.
Sebbene le Leggi di Norimberga si riferiscano esplicitamente soltanto agli Ebrei, vengono applicate anche ai neri “afro-tedeschi” e ai Rom “Zingari” che vivono in Germania. Definire gli Ebrei, i neri e i Rom come appartenenti a una razza straniera ne faciliterà la persecuzione.