1942-1945 – Genocidio globale

Il genocidio globale degli ebrei “La Shoah”, conosciuta anche come “l’Olocausto”, rappresenta uno dei capitoli più oscuri e tragici della storia umana. Durante la Seconda guerra mondiale, tra il 30 gennaio 1933 e l’8 maggio 1945, l’Europa centro-orientale fu teatro di un genocidio senza precedenti perpetrato dai nazisti contro gli ebrei.

Ma come si è arrivati a questo punto? L’antisemitismo, radicato da secoli, si intensificò durante la Repubblica di Weimar (dal 1919 in poi). Gli ebrei tedeschi, fino ad allora integrati nella società, divennero improvvisamente un pericoloso nemico interno, accusato di molti dei problemi che affliggevano la Germania. Nel 1942, la Germania nazista mise in atto ciò che i gerarchi avevano definito la “soluzione finale”: lo genocidio globale degli ebrei.

I numeri sono sconcertanti: circa 6 milioni di ebrei, insieme a 200.000 zingari e 250.000 disabili, furono vittime di questa barbarie. Campi di concentramento come AuschwitzTreblinka e Dachau divennero luoghi di orrore e morte. La persecuzione non risparmiò nemmeno gli ebrei italiani, con oltre 7.500 vittime.

Oggi, mentre i superstiti della Shoah diminuiscono e nuove teorie negazioniste emergono, è fondamentale ricordare e documentare lo sterminio di milioni di vite. La frase di Primo Levi risuona ancora: “Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui”