Tempo di lettura stimato: 5 minuti
L’Ufficio Centrale per l’Emigrazione Ebraica
Il 26 agosto 1938 il Commissario del Reich per l’Austria istituisce a Vienna la “Zentralstelle für Jüdische Auswanderung” Ufficio Centrale per l’Emigrazione Ebraica. L’ufficio sarà noto con il nome di Ufficio IV-B-4 e a dirigerlo sarà un giovane ufficiale di trentacinque anni delle SS Adolf Eichmann1.
L’Ufficio è una emanazione del servizio di controspionaggio Sicherheitsdienst (SD), deputato all’emigrazione forzata del maggior numero possibile di ebrei austriaci.
I nazisti, al momento, non hanno alcuna idea concreta su come attuare con successo questo compito e danno ad Eichmann carta bianca nell’organizzazione dell’incarico.
Eichmann si mette subito al lavoro e trova un metodo che più tardi sarà applicato in tutta Europa.
Come prima cosa, concentra tutti gli ebrei austriaci a Vienna. Questo imponente spostamento avviene a spese della Comunità Ebraica di Vienna, che dovrà accollarsi tutte le spese di trasloco e gli oneri di alloggiamento per gli ebrei provenienti dalle altre località.
Successivamente Eichmann escogita un sistema, addebitando i costi di emigrazione degli ebrei nullatenenti agli ebrei facoltosi. Riesce così ad espellere dall’Austria un rilevante numero di ebrei, il tutto senza pesare sui costi dell’amministrazione del Reich.
Il sistema è così efficiente che si decide di estenderlo alla Germania.
La nascita dell’Ufficio IV-B-4
Il successo logistico di Eichmann è talmente apprezzato che Hermann Göring costituisce il “Reichszentrale für Jüdische Auswanderung” Ufficio Centrale del Reich per l’Emigrazione Ebraica, affinché provveda all’emigrazione forzata degli ebrei del Terzo Reich secondo il modello viennese.
Eichmann viene chiamato a dirigere questo ufficio sotto la supervisione del capo dello SD Reinhard Heydrich e del capo della Gestapo Heinrich Müller. Dopo l’occupazione della Boemia e della Moravia viene istituito un altro Ufficio analogo a Praga sotto la direzione di Hans Günther vice di Eichmann. Anche a Praga sono seguiti i metodi ideati da Eichmann con largo successo.
Con lo scoppio della guerra l’idea dell’emigrazione forzata non è più un’opzione realistica e pian piano si fa sempre più strada l’opzione dello sterminio. Così le centrali dell’Ufficio Centrale del Reich per l’Emigrazione Ebraica di Vienna e di Praga perdono la loro ragion d’essere, ma l’esperienza di Eichmann non è perduta e il giovane viene richiamato a Berlino.
Il 21 dicembre 1939 è promosso “Ufficiale incaricato per tutti gli affari relativi alla pulizia delle aree orientali”, e assume il comando del neocostituito Ufficio IV-B-4 parte integrante dell’RSHA. Da questo momento in poi il suo compito sarà quello di dirigere le operazioni di trasferimento degli ebrei verso i campi di sterminio e concentramento.
Adolf Eichmann a Wannsee
La conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942 segna il punto di non ritorno, lo sparti acque definito, verso l’abisso del genocidio degli ebrei. Da questo momento in poi sarà chiaro a tutti gli uomini degli apparati dello Stato Tedesco, quale sarà il piano per raggiungere l’obbiettivo finale per la soluzione finale della questione ebraica.
Sebbene prima della conferenza siano già iniziate le fucilazioni in massa degli ebrei in Unione Sovietica nel 1941, questo metodo non sembra sufficientemente efficiente. A Wannsee, infatti, Reinhard Heydrich espone ai presenti il piano per l’annientamento di tutti gli ebrei d’Europa, attraverso l’utilizzo dei campi di sterminio e di concentramento.
Il compito di coordinare tutti gli aspetti tecnici relativi al trasporto degli ebrei, dai luoghi di residenza ai ghetti e da lì ai campi di concentramento e sterminio sarà di competenza di Adolf Eichmann e dell’Ufficio IV-B-4.
Eichmann è quindi da considerarsi uno dei principali esecutori materiali della Shoah.
Come un moderno “Caronte” traghetterà verso la morte centinaia di migliaia di persone e lo farà fino alla fine.
Sarà lui personalmente a dirigere le deportazioni di più di 400.000 ebrei ungheresi alla fine del 1944 e questo nonostante fosse ormai imminente la capitolazione della Germania e la fine della guerra.
Resterà ai posteri la sua celebre frase, più una millanteria come ebbe a dire Hannah Arendt nel suo libro “La banalità del male”, perché la morte di tutti gli ebrei di Europa non è attribuibile solo ad Eichmann2.
«Salterò nella tomba ridendo, poiché il fatto di avere sulla coscienza la morte di cinque milioni di ebrei mi dà una soddisfazione enorme.»
- Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d’Europa, p. 446 ↩︎
- Raul Hilberg, op. cit., Capitolo Le deportazioni/I satelliti opportunisti/Ungheria p. 815. ↩︎