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Da campi di concentramento a fabbriche della morte: Chelmno e Majdanek

I campi sterminio di Belzec, Treblinka e Sobibor sono concepiti fin dall’inizio come fabbriche della morte. Il loro compito è l’uccisione sistematica degli ebrei del Governatorato Generale che sarà realizzata in solo anno. Saranno smantellati tra il 1942 e il 1943 nel tentativo di occultare il massacro.

Vi sono però altri luoghi che sono stati concepiti come campi di prigionia o di concentramento, che con il tempo si sono trasformati in fabbriche della morte.
E’ il caso dei campi di Chelmno situato a circa 60 chilometri a ovest di Lodz e quello Majdanek a Lublino.
A differenza di Belzec, Treblinka e Sobibor, il campo Chelmno opererà fino al gennaio 1945 ed eliminerà gli ebrei non con camere a gas, ma con “camion a gas”. Il campo di Majdanek rimarrà operativo fino all’estate del 1944.

Rimane poi il caso di Auschwitz, creato nel 1940. Esso rappresenta una via di mezzo tra un campo di concentramento e un campo di sterminio. In questo senso rimane un caso assolutamente unico nel suo complesso.

Chelmno il primo esperimento di fabbrica della morte

La fabbrica della morte di Chelmno è realizzata per l’eliminazione degli ebrei provenienti dal ghetto di Lódz, distante da questo solo 70 chilometri, in seguito ai programmi tedeschi di «arianizzazione» delle zone polacche del Warthegau entrate a far parte del Reich dopo l’invasione tedesca.

Dal punto di vista tedesco, Chelmno è un campo di sterminio episodico. Esso servirà anche da modello per la costruzione e la gestione dei tre campi di sterminio di Bełzec, Sobibór e Treblinka.
Vi avranno luogo tre ondate diverse dello sterminio: dicembre 1941-Marzo 1943, Aprile-luglio 1944 e gennaio 1945. Vi perderanno la vita quasi 320.000 ebrei e alla fine della guerra si conteranno solo tre sopravvissuti: Mordechai PodchlebnikSzymon Srebrnik e Szlama Ber Winer. 

Majdanek

Dopo l’insurrezione di Treblinka e di Sobibor, avvenute tra agosto e ottobre del 1943, Heinrich Himmler è desideroso di liquidare il più velocemente possibile gli ebrei del Governatorato Generale.

Terminata in via ufficiale alla metà di ottobre del 1943, l’Aktion Reinhardt si protrae in realtà per altre due settimane, concludendosi con un ultimo massacro che i tedeschi battezzano come “Erntefest” Festa del raccolto. Queste uccisioni avranno luogo nella fabbrica della morte di Majdanek, divenuto dopo il 1942 un campo di sterminio e di lavoro. Qui saranno gassate 200.000 persone, nelle immediate vicinanze delle officine tessili e aeronautiche Heinkel.

Ebrei olandesi, contrassegnati con una stella gialla e una N, sul piazzale dell'appello del campo di concentramento di Mauthausen nel giugno 1941
Ebrei olandesi, contrassegnati con una stella gialla e una N, sul piazzale dell’appello del campo di concentramento di Mauthausen nel giugno 1941

Il lento sterminio nei campi di concentramento

E’ opinione comune pensare ai campi di concentramento tedeschi come fabbriche della morte, ma ciò è vero soltanto parzialmente.
In realtà i campi hanno modalità di sterminio differenti. I campi di concentramento non sono nati esclusivamente per eliminazione fisica, ma producono comunque impressionanti quantità di vittime attraverso sistemi di eliminazione diversi dalle camere a gas.

Il principale e più comune metodo di sterminio è la morte per fame attraverso la riduzione delle razioni alimentari. La morte per sfinimento attraverso il lavoro è un’altra pratica diffusa.
Scarsità di cibo e superlavoro combinati insieme, provocano a loro volta l’indebolimento fisico dei prigionieri. Nei campi manca, in modo pressoché totale, qualsiasi politica sanitaria e le malattie endemiche, come il tifo, rappresentano un ulteriore e importante motivo di morte.
In questo senso tutti i campi di concentramento si trasformano in fabbriche della morte, anche se il loro scopo, almeno inizialmente, non è lo sterminio.

Se mettiamo a confronto i bilanci degli Einsatzgruppen e dell’Aktion Reinhardt, con quelli dell’universo dei campi di concentramento, possiamo tranquillamente concludere che la Shoah ha avuto luogo in gran parte, al di fuori di quest’ultimi.

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