1941-1942 – Lo sterminio in Unione Sovietica

Durante la Seconda Guerra Mondiale, iniziò lo sterminio in Unione Sovietica durante l’Operazione Barbarossa e gli ebrei furono vittime di una feroce persecuzione da parte dei nazisti.

L’invasione tedesca dell’Unione Sovietica nel 1941 segnò l’inizio della macchina dello sterminio degli ebrei. Le Einsatzgruppen, unità mobili di esecuzione, compirono massacri brutali nelle prime settimane dell’occupazione dei territori sovietici. Uno dei punti di non ritorno fu l’eccidio del 22 agosto 1941 a Bjelaja Zerkow, una remota località dell’Ucraina. In quel tragico giorno, le Einsatzgruppen massacrarono un centinaio di bambini molto piccoli, tutti di età non superiore agli otto anni. Questo evento sfatò per la prima volta il tabù dell’uccisione di donne e bambini.

Hitler aveva inizialmente pianificato di trasferire gli ebrei e altre popolazioni indesiderate verso l’est, creando una zona in cui sarebbero diventati di fatto schiavi. Tuttavia, quando la guerra con Mosca non diede gli esiti sperati, la Soluzione finale della questione ebraica prese forma. Gli ebrei sovietici furono massacrati in modo sistematico, con esecuzioni di massa e fosse comuni. Uno dei luoghi più noti fu Babi Yar, dove il 28 settembre 1941 furono uccisi 33.000 ebrei e un numero imprecisato di zingari.